Ogni organizzazione che sta attraversando un percorso di digital transformation deve affrontare il tema del cloud computing. Ora che la tecnologia è matura, la scelta più importante è diventata quella di decidere quale tipo di cloud utilizzare piuttosto che se utilizzarlo o meno. Ciò che differenzia le opzioni è la modalità di implementazione del cloud, in base alle esigenze strutturali dell’organizzazione.
Secondo un recente sondaggio intitolato “Digital Business Transformation Survey” condotto da The Innovation Group, solo il 4% delle aziende italiane ha completato la transizione verso il cloud completo, ma entro tre anni questa percentuale salirà al 25%, con una netta prevalenza di ambienti multivendor e una tendenza a rivolgersi a provider di servizi italiani. Tuttavia, il 15% degli intervistati sta ancora utilizzando sistemi on-premise, che dovrebbero scomparire entro il 2025 (2%). La maggior parte delle aziende si trova su un’infrastruttura ibrida, per necessità e caratteristiche della loro realtà operativa, creando un panorama complesso e frammentato.
La ricerca aiuta a comprendere le motivazioni alla base delle decisioni di migrazione in corso: il fattore economico rimane importante, ma anche la volontà di automatizzare i processi esistenti (dal 34 al 53% in un anno), la transizione da soluzioni on-premise a SaaS (dal 15 al 34%) e l’espansione dell’utilizzo del cloud pubblico (dall’8 al 23%) sono in forte aumento, oltre al fatto che il 34% delle organizzazioni intende seguire una strategia cloud-first. La survey globale di TIG evidenzia che per il 59% di queste, la sicurezza dei dati e delle applicazioni rimane al centro dell’attenzione. Il 40% indica inoltre la necessità di garantire la continuità del servizio come fattore critico.
Secondo la nostra esperiezna con le aziende, e nella realizzazione di software cloud-based, la migrazione aziendale si sta muovendo su settori separati:
per un primo insieme, il passaggio al cloud ha coinvolto per le applicazioni di base e non ancora i sistemi core. I possibili nuovi sviluppi riguarderanno l’adozione di soluzioni SaaS e le procedure di backup e disaster recovery, attualmente gestite in casa.
Un secondo insieme è ancora in una fase di transizione: la strategia di migrazione è stata definita e comprende anche i sistemi core ma il processo è tuttora in corso. Questo approccio riguarda principalmente aziende che lavorano con infrastrutture ibride, sia per scelta che per adeguamento a quanto proposto dai fornitori. In questi contesti, il mindset dei manager o del personale necessita di un’evoluzione, per la quale l’IT gioca un ruolo chiave, per essere allineato agli interventi di innovazione.
Un dato incoraggiante è che sta lentamente scomparendo la paura del Cloud, e le aziend per sistemi strategici o applicazioni, tendono a orientarsi verso il cloud pubblico, con particolare predilezione per i più noti player italiani e internazionali.
Tuttavia, non mancano organizzazioni che lavorano in ambienti dove si combinano workload sul cloud pubblico e privato o che hanno la necessità di mantenere in un ambiente più controllato dati e processi considerati critici.
La nostra azienda è specializzata nella realizzazione di software in cloud personalizzato e su misura per le aziende, se hai piacere di approfondire questo argomento o capire come possiamo esserti utili, non esitare a contattarci.